L’immediata istituzione delle Zone Economiche Speciali (ZES), all’interno delle quali le imprese già operative o di nuovo insediamento possono beneficiare di agevolazioni fiscali e di semplificazioni amministrative; un’attenzione strategica del recovery plan ai progetti presentati dal Comune e dalla Città Metropolitana di Catania per rilanciare un sistema infrastrutturale ormai inadeguato; la necessità di finanziare subito il “Nodo Catania” (ferroviario) per interrare i binari che ostruiscono il rapporto con il mare e il progetto di monorotaia Etnarail per collegare le zone pedemontane con il capoluogo.
Queste, in sintesi, le principali proposte del sindaco di Catania Salvo Pogliese, intervenuto alla seconda sessione della videoconferenza “Progetti per il Sud” dedicata ai primi cittadini dei comuni capoluoghi metropolitani del Mezzogiorno, promossa dal ministero per il Sud e la coesione territoriale, guidato da Mara Carfagna. Pogliese, dopo aver ringraziato il Ministro Carfagna per aver promosso l’iniziativa, ha condiviso le posizioni del presidente dell’Anci e sindaco di Bari Antonio De Caro, di mettere i Comuni in condizione di poter realizzare investimenti produttivi con risorse e personale adeguato:
«Ricordo che nel 1997, quando venni eletto per la prima volta al consiglio comunale –ha detto il primo cittadino – il Comune di Catania aveva centocinquanta dirigenti e ora ne ha solo venti. I tecnici laureati, funzionari ingegneri e architetti in organico sono appena quattro. Occorre trovare soluzioni normative adeguate per le Amministrazioni Locali che devono sottostare a troppi vincoli, a maggior ragione per un ente in dissesto come il nostro.
Il progetto di RFI del Nodo Catania, nonostante se ne parli da venti anni, ancora non risulta finanziato: devono partire i lavori per circa 700 milioni di euro che finalmente restituirebbero il mare alla città, interrando la stazione centrale e liberando le coste dalla cintura dai binari che ne hanno impedito uno sviluppo armonico.
Un altro importante progetto –ha proseguito il sindaco metropolitano etneo – che va tenuto nella massima considerazione, riguarda le due linee in monorotaia elettrica, un sistema pienamente compatibile con l’ambiente, chiamato Etnarail, per colmare la storica mancanza di un collegamento rapido tra i comuni della zona sud del vulcano e la città di Catania. Il costo stimato è di 480 milioni di euro. Per cominciare si potrebbe finanziare la prima linea per connettere le zone di Gravina e Mascalucia con Catania, un fatto che rappresenterebbe comunque un primo passo importantissimo».
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